Quando è la vita stessa a farsi poesia.
Considerazioni estemporanee su colei che ha fatto della sua vita poesia: Alda Merini
Tra le innumerevoli poesie e frasi che ci ha lasciato, ce n’è una che ti entra nell’anima per la sua immediatezza e la sua semplicità:
Un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due.
Niente di più vero se parliamo dei poeti, nulla di più profondo se parliamo di lei. Le sue guerre, ben più di due, che l’hanno portata dentro e fuori da quei luoghi tetri e macabri che furono i manicomi senza un motivo vero, lei le ha combattute e vinte così, a colpi di poesia, vergando fogli bianchi, nella sua solitudine fatta di sigarette fumate fino in fondo, di numeri di telefono incisi sul muro col suo immancabile rossetto scarlatto, di giri di perle, di sciarpe, di grandi pendenti ai lobi, di smalto rosso lacca… di notti durante le quali, incurante dell’ora, chiamava il suo editore per dettargli al volo l’ultima poesia…perché l’unico filo che poteva ricucire quegli strappi al cuore era proprio lei, la sua poesia.
Dusca Bassignani