E se i pensieri non fossero
stelle recluse senza colpa,
buio non avrebbe la tua notte.
Se mani fossero remi,
approdo troverebbe
la tua barca solitaria e senza brama.Se gemiti incarcerati fossero carezze,
inchiodata a fremito gaudente
sarebbe la tua carne inappagata.
Ma il silenzio delle sbarre
uccide il cuore
spargendone le stille,
sporcandone l’azzurro.
E i pensieri sono frecce
indifferenti
perdutisi nei cieli
disperse da ferocia
di vento giustiziere.
Le mani son macigni,
pietre bianche senza storia,
che scivolano basse
annegando tra dita diafane
il sogno perduto di un
mare mai navigato.
E i gemiti non sono
che sussurri trucidati,
acre polvere ingoiata
che ucciso ha il respiro
crocifiggendone la gioia,
esaltando la follia trasfigurata
nell’invisibile delirio
dei miei chiodi!
Luisa Foddai